La Russia compila una lista di “russofobi” citando anche il presidente Mattarella per un discorso a Marsiglia.
Nel corso degli ultimi giorni, la tensione tra Italia e Russia è salita in modo notevole. La Russia ha reso pubblica una lista di politici occidentali accusati di russofobia, in cui figura anche il presidente Sergio Mattarella. Si tratta di un evento che ha suscitato forti reazioni a livello diplomatico, con la Farnesina che ha convocato immediatamente l’ambasciatore russo a Roma. Di seguito un approfondimento articolato, con spunti graduali per mantenere alta l’attenzione del lettore.

Il contesto generale — la lista della Farnesina e le motivazioni
Come riportato da ansa.it, il ministero degli Esteri russo ha pubblicato sul proprio sito ufficiale un elenco intitolato “Esempi di dichiarazioni di responsabili e rappresentanti delle élite di Paesi occidentali sulla Russia che usano l’hate speech”. Tra i Paesi citati figurano 13 nazioni appartenenti all’Unione Europea e alla NATO.
Per l’Italia, l’unica frase riportata è quella del presidente Sergio Mattarella, pronunciata il 5 febbraio all’Università di Marsiglia, in cui tracciava un parallelo tra le aggressioni del Terzo Reich e l’offensiva russa in Ucraina. La Farnesina ha definito la convocazione dell’ambasciatore un atto necessario per “riferire con chiarezza le posizioni del nostro Paese” e per ribadire il sostegno bipartisan alla figura del Capo dello Stato.
Le altre figure citate e la reazione internazionale
Non è solo Mattarella a comparire nell’elenco russo. Sono citate anche dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del presidente francese Emmanuel Macron, del premier olandese Mark Rutte e dell’Alto commissario per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, le cui sette affermazioni compaiono nella documentazione.
Per gli Stati Uniti è presente un solo caso: una dichiarazione recente del senatore Lindsey Graham, che in tono provocatorio ipotizzava bombardamenti americani sulla Russia qualora Mosca non avesse rispettato un ultimatum imposto dal presidente Donald Trump per una pace con l’Ucraina.
L’iniziativa russa ha provocato reazioni immediate. In Italia, la solidarietà bipartisan al presidente Mattarella è stata netta e compatta. La convocazione dell’ambasciatore russo è stata di fatto la risposta ufficiale italiana: si è trattato di una misura diplomatica per chiarire il contesto e ribadire i valori condivisi tra l’Italia e i Paesi dell’Occidente.